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Personaggi

Ettore Troilo

«Continuerò a combattere con immutata fede per gli ideali di democrazia, di libertà e di giustizia che hanno sempre rappresentato e rappresentano una naturale, insopprimibile esigenza del mio spirito e lo scopo più nobile della mia vita»

Nome di battaglia:
Tipo: Partigiani di montagna
Data di nascita: 1898
Data di morte: 1974
Luogo di nascita: Torricella Peligna (CH)
Luogo di morte: Roma
Nazionalità: Italiana
Regioni di azione: Abruzzo,Emilia Romagna,Marche
Operativo fuori zona di nascita: Si
Morto in guerra: No
Approfondimento
Descrizione
Figlio di un medico condotto, partecipa alla prima guerra mondiale combattendo come volontario in Cadore, dove entra in contatto con Emilio Lussu. A conclusione del conflitto si iscrive alla Facoltà di giurisprudenza a Roma, dove consegue la laurea nel 1922. Trasferitosi per un breve periodo a Milano per svolgere l’apprendistato professionale, entra in contatto con gli ambienti socialisti e conosce Filippo Turati e Anna Kuliscioff. Rientrato a Roma nel 1924 si iscrive al PSI e entra nella segreteria del deputato Giacomo Matteotti. Sottoposto durante la dittatura alla rigida vigilanza del regime, esercita come avvocato civilista in studi di note personalità antifasciste. All’inizio del 1943 aderisce al Partito d’Azione e dopo l’armistizio prende parte alla difesa di Roma. Rientrato fortunosamente in Abruzzo e radunati intorno a sé alcuni compagni, nel dicembre 1943 passa la linea del fronte per aprire una trattativa con i vertici dell'VIII Armata britannica e poter combattere al loro fianco. Dal gennaio 1944 Troilo è al comando della Brigata Maiella: formazione organizzata militarmente e apolitica per esplicito condizionamento inglese, contraddistinta dal carattere antimonarchico, ma primo reparto partigiano riconosciuto dal generale Messe e inquadrato come avanguardia nel dispositivo alleato prima sulla linea Gustav, quindi sulla linea Gotica. La brigata combatte infatti a fianco degli inglesi in Abruzzo entrando da liberatrice a Sulmona, ma prosegue la sua lotta oltre i territori d’origine nelle Marche e in Romagna alle dipendenze del II Corpo Polacco, raggiungendo un organico di oltre 1.500 uomini. Il 26 giugno 1944, ferito da una mina, Troilo è costretto ad abbandonare temporaneamente il comando della brigata, che guiderà però il 21 aprile 1945 nell’entrata vittoriosa a Bologna. Nel dopoguerra si dedica all’aiuto ai reduci e alle popolazioni in Abruzzo quale Ispettore del Ministero dell’Assistenza postbellica. Nel gennaio 1946 è nominato Prefetto di Milano: carica che ricopre con grande equilibrio impegnandosi attivamente nella normalizzazione della città fino al 26 novembre 1947, quando il Ministro dell’Interno Scelba lo destituisce suscitando per alcuni giorni una pericolosa reazione di rivolta in città. Si candida come indipendente nel Fronte popolare alle elezioni del 1948, ma risultato il primo fra i non eletti del Collegio di Milano torna a svolgere la professione di avvocato. Nel 1951 partecipa alla costituzione del Partito di Unità Socialista insieme a Antonio Greppi e Leo Valiani, e nel 1953 aderisce al Movimento di Autonomia Socialista. Abbandona la politica, nel 1955 si trasferisce con la famiglia a Roma e si dedica alla valorizzazione della memoria della Resistenza abruzzese.
Fasi
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
FASE IV - Dal 04/06/1944 al 12/11/1944
FASE V - Dal 13/11/1944 al 08/04/1945
FASE VI - Dal 09/04/1945 al 02/05/1945
Aree
Linea Gustav
Linea Gotica
Eventi
Temi
Antifascismo e Resistenza
I nemici della Resistenza
La Resistenza e gli alleati
La memoria della Resistenza: il paradigma antifascista
La memoria della Resistenza: personaggi e date
Bibliografia
N. Troilo, Storia della Brigata “Maiella” 1943-1945, Milano 2011 [1967]
E. Fimiani, Ettore Troilo politico: un profilo interpretativo, in Ettore Troilo, Brigata Maiella e nascita della Repubblica, a cura di N. Mattoscio, Ortona 2015, 103-135
C. Troilo, La guerra di Troilo. Novembre 1947: l'occupazione della prefettura di Milano, ultima trincea della Resistenza, Soveria Mannelli 2005