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Personaggi

Pompeo Colajanni

«La figura di Barbato è sempre presente tra i suoi garibaldini, il suo entusiasmo, la sua fede sicura per la vittoria viene trasfusa continuamente nell’animo dei partigiani. […] è in continuo movimento, visita distaccamenti, parla con i partigiani, abbraccia e stringe le mani a tutti creando un rapporto indissolubile con i suoi uomini» [V. Modica]

Nome di battaglia: Nicola Barbato
Tipo: Partigiani di montagna
Data di nascita: 1906
Data di morte: 1987
Luogo di nascita: Caltanisetta
Luogo di morte: Palermo
Nazionalità: Italiana
Regioni di azione: Piemonte
Operativo fuori zona di nascita: Si
Morto in guerra: No
Approfondimento
Descrizione
Cresciuto in una nota e influente famiglia siciliana di tradizioni democratiche e repubblicane, si avvicina presto al Partito comunista iscrivendosi all’organizzazione dei giovani comunisti di Caltanissetta. Prende esplicita posizione contro lo squadrismo fascista e si batte per la costituzione di un fronte unitario antifascista, incorrendo in perquisizioni e arresti. Dopo essersi laureato in Giurisprudenza all’Università di Palermo nel 1928, frequenta il corso per allievi ufficiali presso la Scuola di cavalleria di Pinerolo. Dal 1930 esercita come avvocato a Caltanissetta finché non è richiamato alle armi come ufficiale del battaglione cavalleggeri di Palermo allo scoppio della guerra. Tra le fila militari si dedica alla propaganda antifascista e organizza nuclei di resistenza clandestina, motivo per il quale è trasferito come tenente di complemento di cavalleria del Reggimento "Nizza" a Pinerolo, dove promuove la formazione dell’Alleanza militare Italia libera (organizzazione che raccoglie ufficiali delusi dalla gestione fascista della guerra). Entrato in contatto con Ludovico Geymonat, Antonio Giolitti e Gian Carlo Pajetta, dopo l’8 settembre guida un gruppo di militari armati del proprio reggimento sulle montagne intorno a Barge dando vita al distaccamento “Carlo Pisacane”, uno dei primi nuclei delle brigate Garibaldi nel Cuneese, di cui diviene comandante col nome di battaglia Barbato – in omaggio al leader sindacale delle lotte contadine siciliane. Abile interlocutore politico, militare competente e fine mediatore, assume un ruolo decisivo nella liberazione di Torino in qualità di vicecomandante del Comando militare regionale piemontese e di comandante dell'VIII zona partigiana piemontese (Monferrato). Subito dopo la fine del conflitto è nominato vice questore di Torino e, in seguito, sottosegretario alla Difesa nei governi Parri e De Gasperi. Membro del comitato centrale del PCI e segretario delle Federazioni di Enna e Palermo, ricopre la carica di consigliere comunale a Palermo, di vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana per due legislature ed è eletto deputato nel 1975 nella circoscrizione di Torino. Membro del Consiglio nazionale dell’ANPI e del Consiglio nazionale della pace, ritornato in Sicilia muore a Palermo nel 1987.
Fasi
FASE I - Dal 10/06/1940 al 07/09/1943
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
FASE IV - Dal 04/06/1944 al 12/11/1944
FASE V - Dal 13/11/1944 al 08/04/1945
FASE VI - Dal 09/04/1945 al 02/05/1945
FASE VII - Dal 03/05/1945 al 03/06/1946
Aree
Sud e Isole
Nord Ovest
Eventi
Temi
Antifascismo e Resistenza
La Resistenza dei militari
La Resistenza e gli alleati
La memoria della Resistenza: il paradigma antifascista
La memoria della Resistenza: personaggi e date
Bibliografia
V. Modica, Dalla Sicilia al Piemonte: storia di un comandante partigiano, Milano 2003
G. De Luna, La Resistenza perfetta, Milano 2015
L. D'Isola, Il diario di Leletta. Lettera a Barbato e cronache partigiane dal 1943 al 1945, Milano 1994