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Personaggi

Renata Viganò

«Non ero più giovane. Sapevo ormai tutto intorno alla guerra, e avevo un marito, un bambino, una casa. Così, quando mio marito andò via partigiano, presi il bambino, lasciai a casa la roba e la paura, e fui partigiana anch’io»

Nome di battaglia: Contessa
Tipo: Partigiani di pianura
Data di nascita: 1900
Data di morte: 1976
Luogo di nascita: Bologna
Luogo di morte: Bologna
Nazionalità: Italiana
Regioni di azione: Emilia Romagna
Operativo fuori zona di nascita: No
Morto in guerra: No
Approfondimento
Descrizione
Nata in una famiglia borghese, già a 13 anni pubblica una raccolta di poesie e scrive racconti dando prova di una precoce vocazione letteraria che si somma alla passione per la medicina. A causa delle difficoltà economiche attraversate dalla famiglia è però costretta a lasciare il liceo classico rinunciando alle sue aspirazioni e a cercare un impiego: prima come inserviente, poi come infermiera negli ospedali bolognesi. Dopo l’8 settembre 1943 insieme al marito Antonio Meluschi e al figlio Agostino, di soli 7 anni, offre aiuto agli sbandati e partecipa alla lotta partigiana entrando in contatto con le formazioni garibaldine operanti in Romagna e nelle valli di Comacchio. Nel dicembre 1943 sfolla a Imola con la famiglia, qui collabora alla redazione del foglio clandestino “La Comune”, stampato dal gennaio 1944: sul numero 5 esce il suo articolo “Le donne e i partigiani”. Poco dopo il trasferimento, Meluschi viene inviato a Belluno dove opera una brigata bolognese: arrestato dalle SS e torturato, riesce però a fuggire e a raggiungere la moglie. Lei nel frattempo ha continuato da sola la lotta, adoperandosi come staffetta e infermiera per le formazioni attive nella valle del Campotto. Dopo la Liberazione come giornalista e scrittrice si impegna in una ricca produzione memorialistica sulla guerra partigiana. Nel 1949 pubblica per Einaudi il romanzo “L’Agnese va a morire”, che vince il premio Viareggio e diviene un classico della letteratura del periodo per la schiettezza e l’emotività narrativa che lo anima, nonostante la visione oleografica offerta della Resistenza. Agnese è una donna di una certa età, la cui esistenza tranquilla viene di colpo sconvolta dall’irruzione dei reparti nazisti che le uccidono il marito. Rimasta sola, l’adesione alla causa partigiana appare per lei l’unica scelta possibile. Parabola dell’umanità offesa che trova in sé la forza per reagire, il libro si sofferma sui lati dolenti della Resistenza – sconfitte, sacrifici, morti – per celebrare di contrasto il «sacrificio eroico» delle brigate partigiane e della popolazione che ne sostiene la lotta. A quest’opera fanno seguito: “Mondine” (1952) e le raccolte di racconti “Donne della Resistenza”(1955) e “Matrimonio in Brigata” (1976).
Fasi
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
FASE IV - Dal 04/06/1944 al 12/11/1944
FASE V - Dal 13/11/1944 al 08/04/1945
FASE VI - Dal 09/04/1945 al 02/05/1945
Aree
Linea Gotica
Eventi
Temi
La scelta dell'8 settembre 1943
La Resistenza civile
La violenza nella Resistenza
La memoria della Resistenza: il paradigma antifascista
La memoria della Resistenza: cinema, letteratura e musica
Bibliografia
R. Viganò, L’Agnese va a morire, Torino 1993 (ed. org. 1949)
R. Viganò, Matrimonio in brigata, Milano 1976
Viganò, Renata, in Dizionario della Resistenza. Luoghi, formazioni, protagonisti, vol. II, a cura di E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi, Torino 2001, 666-667