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Personaggi

Eusebio Giambone

«Tra poche ore certamente io non sarò più, ma sta pur certa che sarò calmo e tranquillo di fronte al plotone d'esecuzione come lo sono attualmente, [...] come lo fui alla lettura della sentenza, perché sapevo già dall'inizio che la conclusione di questo simulacro di processo sarebbe stata la condanna a morte»

Lettera alla moglie, Carcere giudiziario di Torino 3 aprile 1944
Nome di battaglia: Franco
Tipo: Politici
Data di nascita: 1903
Data di morte: 1944
Luogo di nascita: Camagna Monferrato (AL)
Luogo di morte: Torino
Nazionalità: Italiana
Regioni di azione: Piemonte
Operativo fuori zona di nascita: No
Morto in guerra: Si
Approfondimento
Descrizione
Tornitore in un officina torinese, aderisce fin da giovane al movimento operaio e prende parte all’occupazione delle fabbriche nel 1920. Costretto dalla reazione fascista a emigrare in Francia, si stabilisce a Lione dove si sposa e come dirigente dell’Unione popolare italiana continua la sua azione politica fra gli immigrati antifascisti, partecipando dopo l’occupazione nazista anche alla Resistenza francese. Arrestato dalla polizia di Vichy nel 1941, è internato nel campo di Vernet, quindi rimpatriato in Italia e confinato a Castel Baronio (AV). Liberato alla caduta del fascismo, dopo il 25 luglio 1943 entra nel gruppo dirigente del Pci di Torino. Incaricato dell’organizzazione militare comunista nelle fabbriche e nominato rappresentante del Pci nel primo comitato militare del CLN regionale piemontese, contribuisce attivamente alla costruzione della rete militare cittadina fino al 31 marzo 1944, quando è catturato dalla polizia fascista insieme al generale Giuseppe Perotti, al professor Paolo Braccini e agli altri membri del comitato regionale militare riunitisi presso la chiesa di San Giovanni per una riunione clandestina. Al momento dell’arresto trovato in possesso di documenti compromettenti, è sottoposto a pressanti interrogatori e rinviato a giudizio dinnanzi al Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Il procedimento si svolge nella sede della Corte d’assise di Torino tra il 2 e il 3 aprile 1944 alla presenza di un pubblico quasi interamente composto da personalità fasciste – fra le quali il ministro degli Interni Guido Buffarini Guidi e il Capo provincia Giuseppe Solaro – e si conclude con la condanna a morte di Giambone e di altri 7 compagni del comitato, eseguita il 5 aprile 1944 presso il Poligono di tiro del Martinetto.
Fasi
FASE I - Dal 10/06/1940 al 07/09/1943
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
Aree
Nord Ovest
Fuori dai confini nazionali
Eventi
Temi
Antifascismo e Resistenza
I nemici della Resistenza
La Resistenza e l'Europa
La violenza nella Resistenza
Bibliografia
F. Fusi, Il Comitato militare e il Processo di Torino, in 25 aprile: la Resistenza in Piemonte, Torino 1946
G. Marino, P. Speranza, I confinati antifascisti in Irpinia. Ricordo di Eusebio Giambone, Avellino 2005
Partigiani di fronte alla morte, “Il movimento di liberazione in Italia”, 2, 1949, 3-15