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Personaggi

Teresio Olivelli

«Ribelli: così ci chiamano, così siamo, così ci vogliono. Il loro disprezzo è la nostra esaltazione. Il loro 'onorato' servaggio alla legalità straniera fermenta l'aspro sapore della nostra libertà»

Nome di battaglia: Agostino Gracchi
Tipo: Partigiani di montagna
Data di nascita: 1916
Data di morte: 1945
Luogo di nascita: Bellagio (CO)
Luogo di morte: Hersbrück
Nazionalità: Italiana
Regioni di azione: Lombardia
Operativo fuori zona di nascita: No
Morto in guerra: Si
Approfondimento
Descrizione
Entrato in contatto con l’Azione Cattolica già negli anni del liceo e ottenuta la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Pavia, nel 1940 si arruola militare: è nominato ufficiale degli Alpini e si offre volontario per il fronte russo. L’armistizio lo sorprende mentre è di stanza con il suo reparto a Vipiteno e viene deportato in Austria. Rinchiuso prima a Innsbruck e poi in altri campi, evade e raggiunge a piedi Udine, quindi Brescia: dove collabora alla costituzione delle Fiamme verdi, formazioni partigiane di impronta cattolica. Stabilitosi clandestinamente a Milano, svolge funzioni di coordinamento e collegamento tra il CLN e le Fiamme verdi di Brescia e Cremona. L’impegno maggiore lo profonde nella propaganda degli ideali resistenziali cattolici. Nel marzo 1944 fonda “Il Ribelle”, foglio clandestino di collegamento tra i partigiani di ispirazione cattolica, nel quale pubblica la Preghiera del ribelle per amore e il proprio programma-manifesto: rivolta dello spirito alla tirannide, alla violenza, all’odio; rivolta morale diretta a suscitare nelle coscienze dei sottomessi il senso della dignità umana e il gusto della libertà. Il 27 aprile 1944 viene arrestato e incarcerato a San Vittore. L’intervento dell’arcivescovo di Milano Ildefonso Schuster lo salva dall’immediata fucilazione, ma il 9 giugno è internato nel campo di Fossoli (MO). Nell’estate del 1944 è trasferito al campo di Gries di Bolzano, quindi a Flossenburg, infine a Hersbruck: nell’universo concentrazionario si offre come interprete, si interpone a difesa dei compagni percossi, rinuncia alla razione di cibo in favore dei più deboli e malati. Il 31 dicembre 1944, già gravemente deperito, frappone il proprio corpo tra un kapò e un compagno ricevendo un violento calcio allo stomaco, in conseguenza del quale muore dopo una lunga agonia il 17 gennaio 1945.
Fasi
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
FASE IV - Dal 04/06/1944 al 12/11/1944
FASE V - Dal 13/11/1944 al 08/04/1945
Aree
Zona padana e prealpina
Eventi
Temi
La Resistenza dei militari
La scelta dell'8 settembre 1943
La violenza nella Resistenza
Bibliografia
A. Caracciolo, Teresio Olivelli, Brescia 1947
M. Apollonio, Teresio Olivelli, Roma 1966
Teresio Olivelli. Il coraggio di una scelta, a cura di A. Arisi Rota, Pavia 1996