Nella seconda metà di settembre del 1943 in Molise sono tre le linee difensive apprestate dal comandante delle truppe tedesche in Italia, generale Kesserling, per ritardare il più possibile l’avanzata degli angloamericani: la linea Victor dal Volturno a Termoli; la linea Barbara da Colli al Volturno a San Salvo; la linea Bernhard da Minturno a Sangro Nord.
La ritirata tedesca è caratterizzata da pesanti requisizioni e da violenze verso i civili. A Larino viene requisito il villino Zappone che diventa il quartier generale dei tedeschi.
L’VIII armata britannica del generale Montgomery punta al Molise via terra lungo l'Adriatica, ma progetta di approdare a Termoli anche via mare per attaccare i tedeschi alle spalle. La notte del 3 ottobre 1943 circa mille uomini della Special Service Brigade, al comando del colonnello Durnford-Slater sbarcano a ovest del Borgo antico: inizia così l’“operazione Devon”, più nota come “Battaglia di Termoli”.
Avuto sentore di uno sbarco imminente, il 2 ottobre i genieri tedeschi avevano fatto saltare in due punti il porto, finito di costruire solo qualche anno prima (1938), e minato i binari della stazione. Ciononostante, il comando del presidio, alloggiato presso l’Albergo Corona, è colto di sorpresa dall'attacco nemico; il maggiore Rau è ancora in pigiama quando gli inglesi irrompono nell’hotel e lo catturano. I militari di truppa sono invece sistemati nell’edificio scolastico, da cui, approfittando del buio, riescono a fuggire.
Una parte dei soldati inglesi si mette in marcia in direzione di San Giacomo degli Schiavoni e raggiunge Guglionesi, dove però incorre in una controffensiva tedesca. I rinforzi britannici sono bloccati sulla sponda destra del Biferno dalle pessime condizioni atmosferiche. I soldati della Wehrmacht riescono quindi a ricacciare gli alleati fino a Termoli.
Lunedì 4 trascorre in una relativa calma, ma il giorno successivo, sin dalle 8 del mattino, la città è investita in pieno dai cannoneggiamenti tedeschi che provocano diverse vittime tra i militari inglesi e 18 morti nella popolazione civile. Tra gli obiettivi militari a essere danneggiata parzialmente è la sede del comando dello Special Service Brigade, insediato nella villa Agostinelli (oggi Cariello), in via Carlo Delcroix.
Il 6 ottobre i tedeschi si ritirano definitivamente. La battaglia è costata complessivamente più di mille morti.
Gli inglesi lasciano comunque al suo posto il podestà fascista trovato al loro arrivo.
Alcune lance da sbarco insieme a una motonave incagliatasi sulla banchina di riva, di fronte al mercato ittico, resteranno per anni abbandonate nel porto di Termoli.
Il 12 ottobre gli alleati entrano anche a Larino.
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
Linea Gustav
Franco Romagnuolo, Appunti per un saggio su la Resistenza del Molise, Eil, Milano 1979
Tommaso Baris, Tra due fuochi, Laterza, Bari 2004
Andrea Smargiassi, La battaglia di Termoli, Rocca S. Giovanni, 2009