Di famiglia benestante frequenta la facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Milano fino al luglio 1943, quando decide di arruolarsi in aviazione.
Dopo l’armistizio, sfollato nei pressi di Erba, trasforma la villa di famiglia di Lambrugo in centro d’aiuto per sbandati e luogo d’incontro per i giovani antifascisti, che si raccolgono intorno a lui dando vita al nucleo partigiano di Ponte Lambro. Il piccolo gruppo – grazie anche all’aiuto di Don Giovanni Strada, parroco di Ponte Lambro e iniziatore della resistenza erbese – entra immediatamente in azione: requisisce mezzi di trasporto e armi nell’alta Brianza, riesce a sabotare le linee telefoniche tedesche e si occupa di rifornire i gruppi di montagna. Il precoce impegno nella lotta attira già nell’autunno 1943 l’attenzione dei comandi milanesi, che inviano Leopoldo Gasparotto a prendere contatto con il gruppo.
Il 12 novembre Puecher e un compagno vengono però fermati da una squadra fascista nei pressi di Lezza, mentre stanno rientrando da Milano in bicicletta. Essendo in possesso di armi e stampa clandestina aprono il fuoco per tentare di sfuggire alla cattura, ma hanno la peggio e vengono arrestati. Dopo oltre un mese di detenzione, in rappresaglia all’attentato al federale di Milano Aldo Resega del 18 dicembre 1943 e all’uccisione di un noto squadrista di Erba, Puecher viene chiamato in giudizio insieme ad altri sette imputati dinnanzi ad un tribunale straordinario militare appositamente costituito presso il municipio di Erba. Il 20 dicembre 1943 è condannato a morte «per aver promosso, organizzato e comandato una banda armata di sbandati dell'ex esercito allo scopo di sovvertire le istituzioni dello stato». L’esecuzione viene eseguita la notte del 21 dicembre nel cimitero di Erba.
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
Zona padana e prealpina
La Resistenza dei militari
La scelta dell'8 settembre 1943
I nemici della Resistenza
La violenza nella Resistenza
G. Bianchi, Giancarlo Puecher, Milano 1965
G. De Antonellis, Il caso Puecher. Morire a vent’anni partigiano e cristiano, Milano 1984
G. Deiana, Nel nome del figlio, la famiglia Puecher nella Resistenza, Milano 2013